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  • A Monza la sperimentazione del vaccino italiano
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    A Monza la sperimentazione del vaccino italiano

    Salute – Monza – Al San Gerardo di Monza è iniziata la sperimentazione del vaccino anti-Covid italiano eVax.
    L’ospedale è uno dei tre complessi sanitari italiani scelti per sperimentare e verificare l’efficacia sull’uomo del vaccino italiano anti Covid-19 eVax.
     
    Il San Gerardo di Monza lavorerà in collaborazione con il Politecnico di Milano; in contemporanea ed in stretta collaborazione si occuperanno della validità del vaccino anche altre due strutture collocate in due diverse regioni d’Italia: l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli e l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
     
    Nella cosiddetta ‘Fase 1’, il vaccino anti-Covid italiano sarà somministrato a un gruppo di 80 volontari sani, divisi in 4 gruppi.
     
    Nella successiva Fase 2 saranno, invece, coinvolte 240 persone.
    Nell’ambito dei test avviati, il San Gerardo di Monza è responsabile del trattamento dei primi soggetti di ciascuna dose e, quindi, della verifica dei risultati preliminari. 
     
    Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia ha espresso il desiderio e la speranza che il nuovo vaccino italiano, ideato da Takis e sviluppato con Rottapharm Biotech che ha sede a Monza, superi le fasi di sperimentazione previste, diventando così in futuro disponibile per la vaccinazione dei cittadini.
     
    La tecnologia a Dna, alla base del vaccino monzese, frutto del lavoro di squadra di un consorzio di altissimo livello scientifico permette di superare i problemi della catena del freddo per la conservazione delle fiale, rendendone più semplice la conservazione e il trasporto delle fiale.
     
    Se la sperimentazione andrà a buon fine si avrà a disposizione un altro strumento per combattere e vincere la guerra contro il virus e questa volta interamente made in Italy.
     
    La Redazione
    Pubblicato il 01/3/2021
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  • Synlab cam polidiagnostico e fondazione dottor sorriso
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    Synlab cam polidiagnostico e fondazione dottor sorriso

    Ad Agrate e Monza due appuntamenti alla scoperta della clownterapia.

    Monza – Da diversi anni, Synlab CAM Monza e Agrate Brianza propone costantemente al territorio iniziative di sensibilizzazione sociale, ospitando nei due Polidiagnostici della provincia monzese voci diverse del terzo settore e offrendo in questo modo alla propria utenza occasioni di confronto su tematiche di forte impatto pubblico.
     
    La più recente tra queste novità è la collaborazione con la Fondazione Dottor Sorriso ONLUS, che nasce nel 1995 con la missione di rendere più serena la degenza dei bambini in ospedale attraverso la clownterapia.
     
    Dal 15 al 18 ottobre ad Agrate Brianza, via Lecco 11, e dal 18 al 22 novembre a Monza, all’interno del Polidiagnostico di Viale Elvezia, gli operatori di Dottor Sorriso saranno presenti per informare i cittadini sui progetti attivi nei 16 ospedali e 4 centri di riabilitazione italiani in cui la Fondazione opera. Ogni settimana, infatti, i Dottor Sorriso donano un sorriso ai bambini ricoverati in ospedale e ai loro famigliari: con un gioco, uno scherzo o una magia li coinvolgono in un momento delicato come la degenza ospedaliera. Questi interventi permettono anche di alleviare le ansie e le preoccupazioni dei genitori, consentendo al personale medico di operare con una maggiore serenità.
     
    Ogni anno i Dottor Sorriso, operatori professionisti con una formazione specifica, aiutano una media di 35mila bambini e sostengono 105mila familiari di piccoli pazienti ricoverati. I due centri di Monza e Agrate hanno accolto con entusiasmo la proposta di collaborazione, con l’idea di voler regalare ai cittadini un’importante occasione per scoprire i benefici della clownterapia e confermando quell’attenzione speciale che Synlab CAM riserva da ormai 50 anni alla salute delle generazioni future.
     
     
    SYNLAB CAM MONZA: da 50 anni cresciamo ogni giorno
    Primo laboratorio di analisi mediche aperto nel 1970 nel cuore di Monza, il CAM diviene presto un punto di riferimento per la salute dei monzesi. Negli anni, il centro sviluppa l’indirizzo diagnostico, fino all’apertura, nel 1980, di un piccolo poliambulatorio, dove, tra i primi centri in Italia, si inizia a utilizzare la metodica ecografica. Nel 2001 viene inaugurata la sede di viale Brianza, che accoglie un ampio Polidiagnostico, il reparto di Fisioterapia con piscina riabilitativa, il blocco operatorio per la Day Surgery e nuovi spazi per la ricerca scientifica. La crescita costante della domanda porta il centro ad aprire, nel 2012, la sede di viale Elvezia: oltre seimila metri quadri dedicati all’educazione sanitaria, alla prevenzione e alla salute della popolazione del territorio (e non solo).
     
    A gennaio 2016 si inaugura Synlab CAMLei, il primo centro medico dedicato al benessere e alla Salute della Donna in ogni fase della vita. Nello stesso periodo, CAM entra a far parte di SYNLAB, il più grande gruppo europeo di diagnostica medica.
    Comunicato stampa
    La Redazione
    Pubblicato il 07/10/2019
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  • Angiomi ed emangiomi: la cura e i trattamenti
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    Angiomi ed emangiomi: la cura e i trattamenti

    Salute – Gli angiomi o più comunemente chiamati voglie si presentano sulla superficie cutanea di adulti e neonati assumendo la forma di macchie rosse irregolari più o meno grandi oppure piccoli nei rossi che in età adulta compaiono in diverse parti del corpo.
     
    Si tratta comunque di neoformazioni vascolari di origine benigna, sono infatti piccoli vasi sanguigni che si diffondono in modo disordinato formando dei piccoli agglomerati rossi. Gli angiomi, data la loro natura ematica, spesso vengono definiti emangiomi e appaiono spesso sulla cute di neonati, dove nella maggior parte dei casi tendono a scomparire prima dell’età scolare.
    Queste macchie rosse nel neonato possono essere di origine congenita oppure comparire dopo il quarto mese di vita, in quest’ultimo caso tendono ad ingrandirsi e diventare più scure senza però alcuna grave complicazione se non il fattore estetico e un certo fastidio nel caso di emangiomi vicino agli occhi, che possono essere sfregati e procurare successive infezioni.
     
    Nel neonato gli emangiomi compaiono spesso sul viso, sul collo e sul cranio creando delle vere e proprie tumefazioni color rosso scuro che comunque non devono far preoccupare, ma valutate con la giusta attenzione. Un valido aiuto per comprendere meglio questa condizione potrebbe essere quello di documentarsi sul sito Emangiomi Infantili senza comunque trascurare la consulenza del medico proprio di fiducia, sul sito potrete trovare anche una mappa nazionale molto utile con i centri specializzati di riferimento.
     
    Occorre comunque tener sempre sotto controllo le tumefazioni per evitare di non procurare lesioni nella zona circostante evitando così sanguinamenti abbondanti e possibili infezioni agli organi vicini. E’ proprio per questa ragione che in alcuni casi si opta per una soluzione definitiva ricorrendo alla chirurgia. Accade soprattutto quando la malformazione cutanea é molto estesa e occupa parte del viso ricoprendo anche la parte oculare. Sarà il chirurgo a decidere quale tecnica utilizzare per offrire al paziente il trattamento più adatto al caso esaminato.
     
    Molti ospedali dispongono di centri specializzati per la cura degli emangiomi. Qui i medici hanno a disposizione numerose tecniche di ultimissima generazione che permettono di trovare il metodo più adatto al tipo di lesione trattata. Ad esempio il medico può decidere di utilizzare l’elettrocauterizzazione per bruciare l’angioma attraverso un sondino a conduzione elettrica oppure di seccarlo utilizzando l’azoto liquido a bassissima temperatura circa 200 gradi sotto lo zero, piuttosto che il laser vascolare o la tecnica chiamata curettage, che attraverso uno strumento simile ad un rasoio permette il raschiamento della macchia evitando così la chirurgia tradizionale. Insomma le soluzioni di cura esistono e sarà il medico. dopo un’accurata valutazione a stabilire il trattamento migliore da proporre al paziente.  
    La Redazione
    Pubblicato il 8/07/2019
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  • Cosa sai del Vaccino HPV?
    Cosa sai del Vaccino HPV?

    L’HPV (papillomavirus umano) è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne (80% circa) prende almeno una volta nella vita. Il vaccino protegge contro il cancro della cervice uterina, provocato nel 99% dei casi da alcuni ceppi di papillomavirus. Esistono più di 100 diversi tipi di papillomavirus: a seconda del tipo di malattie a cui possono dare origine, vengono definiti ad alto rischio o basso rischio (condilomi, verruche, cancro della cervice uterina). L’infezione da papillomavirus, trasmessa prevalentemente attraverso rapporti sessuali, spesso non provoca alcun sintomo. Auxologico Procaccini di Milano, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, mette a disposizione il vaccino anti-HPV 9-valente, un nuovo vaccino sicuro ed efficace contro nove tipi di papillomavirus umano.  Il dott. Alfredo Damiani, Responsabile del Servizio di Ginecologia dell’ Auxologico Procaccini, affronterà il tema del papillomavirus umano (HPV), rispondendo a semplici domande per capire come, quando e perché è importante effettuare adeguati screening di prevenzione e il vaccino anti-HPV.
    Ingresso gratuito, prenotazione consigliata.
    QUANDO Mercoledì 23 maggio 2018 ore 
    DOVE presso la sede di Auxologico Procaccini, (via Niccolini 39 angolo via Procaccini, Milano)
    PER INFORMAZIONI  02 61911.2628/2301 – pressoffice@auxologico.it 
    La Redazione
    Pubblicato il 15/05/2018
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  • Idrosadenite supporativa
    Idrosadenite supporativa

    Novara venerdì 16 Marzo 2018 la Campagna nazionale informativa e di sensibilizzazione sull’idrosadenite suppurativa (HS), dal titolo Che nome dai alle tue cisti?,farà tappa all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara con visite dermatologiche gratuite su prenotazione. Per prenotare è necessario telefonare al numero 392 8077216 dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17,00.
    Cos’è? L’idrosadenite supporativa (HS) è una malattia cronica non contagiosa e molto dolorosa che colpisce circa l’1% della popolazione mondiale. Si manifesta con la formazione di cisti e lesioni dolorose nelle aree inguinale, ascellare, perianale, dei glutei e sotto il seno e, meno frequentemente, sul cuoio capelluto, collo, schiena, viso e addome. Le lesioni sono recidivanti e sono costituite da noduli infiammati, raccolte ascessuali, e tragitti fistolosi che esitano in cicatrici permanenti. L’idrosadenite supporativa (HS) può colpire in modo differente in forma lieve o in forma grave. In forma lieve si presenta con piccoli noduli o foruncoli mentre nei casi più gravi si possono creare delle fistole con secrezione di pus e altro materiale organico maleodorante che rende davvero invalidante la qualità di vita dei pazienti. Pur potendosi manifestare a qualsiasi età l’idrosadenite supporativa (HS)  si sviluppa normalmente negli adulti con esordio intorno ai 20 anni di età e la possibilità di sviluppare la patologia è maggiore per le donne rispetto agli uomini. Alcuni studi hanno dimostrato una componente ereditaria: circa un terzo delle persone affette da idrosadenite suppurativa (HS) ha membri familiari con la stessa diagnosi.
    E’ inoltre dimostrata la correlazione tra idrosadenite suppurativa (HS) e obesità e abitudine al fumo.
    Per maggiori informazioni www.chenomedaialletuecisti.it
    La Redazione
    Pubblicato il 13/03/2018
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  • Lotta al cancro in 5 Punti
    Lotta al cancro in 5 Punti

    Salute- Cosa sta cambiando nella lotta al cancro? Quali le terapie del futuro? L’immunoterapia potrà sconfiggere il cancro? Come monitorare le cure? Che posto occupa la genetica? Tutti questi argomenti sono stati affrontanti al più importante convegno mondiale dedicato all’oncologia, ASCO di Chicago, che ha visto la presenza di oltre 30 mila studiosi oncologici. Ed ecco il risultato delle 5 cose da sapere su come sarà la lotta al cancro nei prossimi anni.
    1 Immunoterapia vuol dire pilotare il sistema immunitario affinchè riconosca e distrugga il tumore è già oggi una realtà di cura affiancata alla chirurgia, chemioterapia e radioterapia.
    2 Arrivare nelle parti più profonde del tumore affinchè i linfociti attivati dall’immunoterapia possano svolgere il loro lavoro
    3 La biospia liquida per il monitoraggio delle terapie attraverso prelievi di sangue.
    4 Cure per mutazione in base alle caratteristiche genetiche del tumore.
    5 L’uso dei big-data per la scelta della terapia. L’oncologo avrà sempre più dati contenenti le caratteristiche genetiche dei tumori, che potrà consultare per la scelta della terapia migliore.
    Fonte: www.fondazioneveronesi.it/magazine
    La Redazione
    Pubblicato il 02/03/2018
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  • Humanitas ti offre la colazione
    Humanitas ti offre la colazione

    Busto Arsizio (Va) Per tutto il mese marzo 2018 i centri prelievo Humanitas di Busto Arsizio  e Lainate (Mi) offriranno la colazione alle persone che eseguiranno prelievi, esami del sangue, tamponi, paptest, HPV Test. Una brioche e un caffè o cappuccio in omaggio.
    Per Busto Arsizio per la colazione ci si potrà recare al bar Bacco e Tabacco aperto dalle ore 7.00 alle 19.00 in via Alberto da Giussano, 15 vicinissimo al Centro Prelievi.
    Per Lainate invece la colazione sarà offerta in loco oppure nella Pasticceria San Francesco, via San Francesco, 14 aperta da martedì a sabato dalle ore 7.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30, la domenica dalle ore 7.30 alle ore 12.30
    Attenzione per la colazione è necessario presentare il tagliando che sarà consegnato durante l’accettazione, prima dell’esecuzione dell’esame.
    I Centri Prelievi sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale e puoi risparmiare tempo con il servizio Referti on line. Per il prelievo, puoi recarti direttamente ai Centri con l’impegnativa del medico, senza prenotazione oppure puoi scegliere giorno ed ora del prelievo, prenotando il servizio ed eseguendolo privatamente (anche convenzionato con i principali fondi assicurativi).
    Indirizzi:
    Humanitas Medical Care Busto Arisizio (Va)
    Via Alberto da Giussano, 9 – 21052 Busto Arsizio
    Giorni e orari apertuta: da lunedì a sabato dalle 7.00 alle 10.30
    Centro Prelievi Lainate (Mi)
    Via Lamarmora, 5 – 20020 Lainate
    Giorni e orari apertura: da lunedì a sabato dalle 7.00 alle 10.30
    Comunicato Stampa
    La Redazione
    Pubblicato il 02/03/2018
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  • I 10 sintomi dello stress
    I 10 sintomi dello stress

    Lo stress indica un insieme di reazioni funzionali dell’organismo indotte dal sistema nervoso autonomo in risposta all’esposizione a una serie di fattori di diversa natura. Lo stress può avere un valore positivo, quando ci aiuta a restare motivati, ma ha anche un effetto negativo quando gli effetti che scatena ci sopraffanno. Il nostro comportamento varia e si verificano i seguenti sintomi:
    1 diventiamo irritabili
    2 troppo autocritici
    3 con bassa autostima
    4 con agitazione continua
    5 siamo ipereccitati
    6 molto tristi
    7 il nostro umore è flesso
    8 abbiamo difficoltà a concentrarsi
    9 non riusciamo a prendere sonno
    10 ci sembra di avere attacchi di panico , fino alla depressione.
    Lo stress comporta inoltre mal di testa, problemi di digestione, aumento della pressione sanguigna e tachicardia. Imparare a controllare lo stress significa migliorare il nostro benessere e la nostra qualità di vita. Fra gli strumenti che abbiamo a disposizione c’è l’attività fisica costante e meglio se svolta in gruppo, capace di normalizzare le funzioni del nostro sistema centrale autonomo, alterate dallo stress,  quali ad esempio l’aumento dei battiti cardiaci e i disturbi del sonno, creando uno stato di benessere generale che aumenta anche la nostra autostima e la fiducia in noi stessi . E allora perchè non fare una bella camminata!
    La Redazione
    Tratto da Humanitas Salute Prof. ssa Daniela Lucini
    La Redazione
    Pubblicato il 15/02/2018
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  • Salute e Prevenzione
    Salute e Prevenzione

    Pioltello (Mi) Ogni mese gli specialisti dell’Istituto Auxologico Italiano di Pioltello saranno a disposizione per programmi di sensibilizzazione alla prevenzione della nostra salute.
    Sabato 24 febbraio 2018 alle ore 10.00 si parlerà di diabete e dei nostri stili di vita per capire, prevenire e curare.
    DOVE
    Sala Consiliare del Comune di Pioltello, Via Carlo Cattaneo, 1 – Pioltello.
    Ingresso gratuito, iscrizione consigliata
    Mercoledì 28 Febbraio alle ore 18.00 si parlerà del tanto diffuso mal di schiena e delle molte forme di lombalgia e sciatica
    DOVE
    presso la sede di Auxologico Procaccini, via Niccolini 39 angolo via Procaccini,Milano.
    Ingresso gratuito iscrizione consigliata.
    PER INFORMAZIONI
    02 61911.2628/2301 – pressoffice@auxologico.it
    Comunicato stampa
    La Redazione
    Pubblicato il 13/02/2018
     
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  • Come stare seduti comodamente
    Come stare seduti comodamente

    Come stare seduti comodamente Probabilmente tutti noi almeno una volta nel corso della vita abbiamo sentito pronunciare la frase “siediti diritto e composto!“. La logica di fondo del suggerimento è corretta, ma bisogna comprendere che cosa significhi realmente “restare seduto” in modo “diritto” poiché, come si vedrà,  ci sono differenti modalità esecutive che caratterizzano tale gesto.
    Quotidianamente, spesso, si rimane seduti per un discreto periodo di tempo (per lavoro, per studio, durante i pasti, sul divano, sui mezzi di trasporto, ecc) e la chiave per  migliorare il benessere individuale nel mantenimento di questa posizione è quella di focalizzarsi sulla qualità esecutiva del movimento.
     
    Vi sono numerose possibilità di “stare seduti “e le configurazioni più comuni sono la posizione detta “neutra”, quella in “ipercifosi” oppure a “dominanza toracica” (più rara delle precedenti).
    Tutte queste soluzioni prevedono di allineare le masse corporee perché, quando si sta seduti senza il sostegno dello schienale la linea di gravità risulta essere più arretrata, quindi i vari segmenti devono adattarsi al fine ritrovare un equilibrio.
     
    La stazione seduta definita “neutra” prevede il mantenimento delle curve fisiologiche della colonna vertebrale attraverso un appoggio sugli ischi, con il bacino in leggera anteroversione (si forma la naturale lordosi lombare), conservando l’ orizzontalità dello sguardo: tale postura è quella corretta poiché si rimane diritti ma rilassati.
    In questa posizione, per una ripartizione omogenea del peso corporeo, l’ altezza della sedia dovrebbe essere pari alla lunghezza della gamba propriamente detta, con i segmenti “piede-gamba” e “gamba-coscia” che rispettano un angolo di circa 90°; in tal modo il peso rimane sostenuto dalle ossa ischiatiche venendo armonicamente distribuito anche a livello di coscia e piedi, però senza coinvolgimenti muscolari eccessivi.
     
    La stazione seduta in “ipercifosi”, invece, prevede un atteggiamento in flessione della colonna vertebrale (tipo la lettera “C”), ove il bacino è in retroversione, la curva a livello lombare in inversione (perdita della fisiologica lordosi), con un appoggio prevalente sulla zona glutea e coccigea.  
     
    Sebbene tale posizione sia abbastanza comune, è scorretta, in quanto l’ accentuazione delle curve determina l’ aumento della pressione discale del rachide portando, talvolta, a possibili accumuli di tensioni muscolari a livello cervicale o lombare.
    Infine, vi è la modalità (anch’ essa non corretta) a “dominanza toracica”. È molto simile a quella “neutra”, ma con delle differenze sostanziali quali: l’ esagerazione nel mantenimento della curva lombare (iperlordosi), il bacino in marcata anteroversione, il torace prominente verso l’ avanti-alto con quasi l’ annullamento della cifosi dorsale. Tale condizione può essere mantenuta solo grazie ad un coinvolgimento importante della muscolatura per stabilizzare i segmenti.
     
    Le evidenze scientifiche confermano che durante la stazione seduta, paragonata alla stazione eretta, vi è un carico compressivo più marcato a livello lombare e tra tutte le modalità, quella in ipercifosi porta ad un aumento maggiore della pressione discale del rachide (Huang et al. 2016).
    Castanharo et al. (2014) hanno osservato come il carico lombare nella posizione fisiologica corretta sia minore rispetto a quello a dominanza “toracica” (31.2±3.9Nm Vs. 43.8±5.8Nm).
    Un ulteriore studio condotto da O’ Sullivan et al. ha evidenziato che il 78% di persone affette da lombalgia cronica (non specifica) la postura da seduti maggiormente adottata è quella in ipercifosi, però con una percezione non positiva della stessa. Al contrario il 54% dei soggetti sceglievano spontaneamente una posizione “neutra” percependola come corretta (O’ Sullivan et al. 2013).
    Dunque, se la stazione seduta è corretta più facilmente vengono rispettati gli angoli a livello toraco-lombare in modo del tutto similare alla stazione eretta (Claus et al. 2016).
     
    A chi può essere utile restare seduto in modo corretto?
    I benefici si estendono indistintamente a tutte le persone le quali per lavoro, studio o Continua a leggere

  • Parkinson: 7 segnali d’allarme
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    Parkinson: 7 segnali d'allarme

    Il Parkinson è una malattia che influenza la capacità di muoversi ed avere il pieno controllo del proprio corpo, ma spesso si manifesta in sordina. Esistono però dei piccoli segnali di avvertimento.
    Quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare?
    1. Perdita di espressività. Il viso fatica a tradurre le emozioni in espressioni.
    2. Modifica nel tono della voce. Le parole si confondono, il tono della voce diventa debole e privo di intensità verbale.
    3. Perdita dell’olfatto e successiva perdita del gusto
    4. Difficoltà a controllare i movimenti delle braccia. Le braccia faticano ad oscillare mentre si cammina
    5. Indifferenza emotiva. La personalità si modifica, la voglia di socializzare si azzera e sopraggiungono episodi di depressione
    6. Mutamento della sudorazione che può aumentare senza alcuna ragione apparente. Anche il viso può diventare eccessivamente oleoso e seborroico.
    7. Stipsi ostinata causata dalla carenza di dopamina. Il morbo di Parkinson si presenta a seguito della progressiva degenerazione delle cellule nervose del cervello, responsabili della produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola numerose funzioni dell’organismo, tra cui anche la funzionalità dei visceri.
    Il dott. Michele Perini neurologo di Humanitas Mater Domini di Castellanza (Va) e responsabile dell’Ambulatorio di Malattie Neurodegenerative sostiene l’importanza di valutare in maniera corretta quei campanelli d’allarme, non sempre collegati al movimento, che possono preannunciare il morbo di Parkinson.
    Il tipico tremore collegato al morbo di Parkinson, dunque, non è il solo e unico segnale da tenere in considerazione.
    Per informazioni Istituto Clinico Humanitas Mater Domini Casa di Cura Privata S.p.A. – Via Gerenzano, 2 – 21053 Castellanza (Varese)
    Tel. 0331 476210 (Centro Unico Prenotazioni)
    Fax 0331 476204 – Email: cup.online@materdomini.it
    Fonte: newsletter materdomini
    La Redazione
    Pubblicato il 20/11/2017
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  • Pink is Good Running Team
    Pink is Good Running Team

    Anche nel 2017 torna il Pink is Good Running Team! Correre è una delle armi più efficaci, in chiave preventiva, per la salute. Ma lo sport, e dunque la corsa, rappresentano un’arma a disposizione anche di quelle persone che sono state colpite da un tumore. Già psicologicamente, correre permette di dimostrare, a se stessi e al mondo, che il tumore non ha vinto. Che la vita è sempre lì, più preziosa di prima.
    Sul piano fisico, poi, a quanto si evince da diverse ricerche, una pratica sportiva adeguata aiuta chi è già stato curato per un tumore a ridurre il rischio di ricadute.
    Il passaggio dalla teoria alla pratica risiede nella scelta – compiuta per il quarto anno consecutivo – della Fondazione Veronesi di reclutare 25 donne operate da inserire nel “Pink is Good Running Team”.
    Le nuove runners si stanno allenando dai primi di marzo a Milano con due coach professionisti con una cadenza bisettimanale. Nella loro mente un solo obiettivo: i 42 chilometri della New York City Marathon del prossimo 5 novembre. Sostegno alla ricerca e sensibilizzazione contro i tumori femminili sono gli scopi dell’iniziativa, che porta le donne che hanno vissuto l’esperienza del cancro a impegnarsi in prima persona per sostenere il messaggio che da quattro anni «Pink is Good» lancia con forza: il tumore non ferma chi ce l’ha, men che meno se la paziente veste in rosa. Con le splendide magliette di quel colore “ottimista”. Scopri chi sono le componenti del Running  Team
    La Redazione
    Pubblicato il 12/09/2017
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  • L’allenamento dell’addome
    L'allenamento dell'addome

    ADDOMINALI, RESPIRAZIONE & LOMBALGIA… L’allenamento della muscolatura addominale, negli ultimi anni, ha guadagnato sempre più popolarità sia tra i professionisti dell’esercizio fisico che fra i terapisti della riabilitazione. Osservando la letteratura internazionale emerge che stimolare i muscoli che promuovono la compattezza del centro del corpo (in inglese “core-stability”) è un elemento essenziale anche con persone che soffrono di lombalgia [1]. Il mal di schiena è una condizione debilitante abbastanza comune: secondo dati scientifici vi è una probabilità di sviluppare dolore lombare cronico tra il 5% e il 10% dei casi, il quale comporta costi di gestione e trattamento consistenti [2]. Le origini dello sviluppo dell’algia lombare sono multifattoriali ed una delle cause potrebbe essere una disfunzione a livello di controllo motorio della muscolatura addominale e paravertebrale [3]. Il respiro è un elemento essenziale per la vita, ma è altrettanto importante in ottica posturale [4]. In presenza di una respirazione non corretta, la non perfetta coordinazione diaframmatica (muscolo motore della respirazione), può influenzare l’intero assetto posturale [5]; posizioni scorrette diventate abitudinarie nel tempo possono portare a dolore ed inefficienza fisica. Numerose ricerche, infatti, hanno indagato il rapporto tra mal di schiena e funzionalità del diaframma, notando proprio un maggior affaticamento dello stesso in caso di lombalgia [6,7]. Più in generale, i muscoli addominali si possono suddividere tra profondi e superficiali: lo strato profondo ha una vocazione prettamente di contenimento della massa viscerale e di stabilizzazione del bacino con il tronco, mentre quelli superficiali hanno una funzione di movimento, in particolare di flessione e torsione della colonna vertebrale. Ad oggi, la tendenza, è quella di privilegiare l’allenamento degli addominali superficiali svolti attraverso il classico crunch e le sue varianti. Tali esercizi, però, possono anche avere delle controindicazioni. Non sono molto consigliati per chi soffre di una qualsiasi forma di lombalgia o di deviazioni della colonna vertebrale (come eccesso di lordosi o cifosi) in quanto comportano un aumento della compressione a livello vertebrale [8]. Inoltre, la contrazione della parete addominale spinge verso il basso gli organi interni, quindi non sono adatti nemmeno per chi ha ernie ombelicali o inguinali. Per di più, ciascun gruppo muscolare dev’essere allenato nella posizione di maggiore utilizzo e non attraverso posture non comuni [9]; stare con il dorso curvo, come succede durante l’ esercizio del crunch, è una posizione che difficilmente si riscontra nella vita quotidiana. Si deve puntare, dunque, su esercizi che prevedono il corpo disteso, in tensione (per sviluppare compattezza al centro del corpo) con una respirazione mirata, lenta, di tipo diaframmatico [10]. Anche gli esercizi di core stability chiamati “plank” (in tenuta isometrica) sono altrettanto efficaci e sicuri, a patto però di eseguirli nella maniera corretta: la colonna non deve mai inarcarsi e non va assolutamente trattenuto il respiro nella gabbia toracica alta, elemento pericoloso per chi soffre di pressione elevata: l’ ottimale sarebbe, appunto, eseguire una respirazione diaframmatica durante tutto l’ esercizio stesso senza fasi apnea. In caso di dolore lombare, quindi, può essere utile un approccio più ampio del problema: dapprima è necessaria un’ attenta analisi posturale e funzionale, in seguito un allenamento mirato di “core stability” dei muscoli respiratori per migliorare la capacità di usare il proprio corpo in maniera corretta ed infine un’ accorta educazione posturale per prendere coscienza delle posizioni più consone nei movimenti quotidiani.
    Dott. Luca Cavaggioni
    PhD Sport Science Docente universitario
    Dottore magistrale in Scienze dello Sport (Università degli studi di Milano), Dottorato di Ricerca in Scienza dello Sport (Università degli studi di Milano), Chinesiologo, specializzato in tecniche di rieducazione posturale globale, respirazione e movimento. Certificazione Continua a leggere

  • Fatti vedere
    Fatti vedere

    Giovedì 13 Ottobre 2016 GIORNATA MONDIALE DELLA VISTA. In occasione della Giornata Mondiale della Vista, che si celebra ogni anno il secondo giovedì di Ottobre, la IAPB Italia onlus promuove iniziative gratuite in un centinaio di città italiane. Quest’anno la giornata è dedicata alla retinopatia diabetica, che già colpisce oltre un milione d’italiani: è una delle principali complicanze del diabete, i cui danni sono però spesso evitabili. Una visita oculistica con accurato esame del fondo oculare permette di evidenziare i segni di una retinopatia. Per effettuare l’esame vengono utilizzati dei colliri che dilatano la pupilla (midriatici). Quindi l’oculista stabilisce se è necessario ricorrere a esami strumentali aggiuntivi. I dati a disposizione fanno ritenere che una diagnosi tempestiva e trattamenti appropriati ridurrebbero del 50-70% i casi di grave compromissione visiva a causa del diabete. Tuttavia, rimane ancora troppo elevato il numero di pazienti colpiti dalle complicanze più gravi della retinopatia diabetica.
    La Redazione
    Pubblicato il 12/10/2016
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  • Ricarica il tuo cuore
    Ricarica il tuo cuore

    La Giornata Mondiale per il Cuore-GMC si celebra in Italia e nel mondo il 29 settembre 2016. E’ una occasione importante per far sentire la nostra voce! Tutti i cittadini possono partecipare attivamente alla più grande battaglia contro le malattie cardiovascolari. Anche l’Italia aderisce all’invito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che con l’obiettivo “25 by 25” invita tutti i Paesi a mettere in atto alleanze e le migliori strategie per ridurre, entro il 2025, il 25% dei decessi prematuri causati dalle malattie croniche non trasmissibili come le malattie del cuore, dei vasi e il diabete.La prevenzione, la cura della malattie cardiovascolari e la salute del cuore e dei vasi rimangono ancora una volta al centro dei programmi sanitari sia a livello mondiale che nazionale poiché, purtroppo, queste patologie sono ancora la prima causa di morte.Per queste patologie si tratta di un obiettivo ambizioso ma possibile, soprattutto se pensiamo ad interventi che coinvolgano non solo la prevenzione primaria ma anche la prevenzione secondaria.
    La Redazione
    Pubblicato il 22/09/2016
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