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  • Atri terra di tesori
    Atri terra di tesori

    Atri nella provincia di Teramo in Abruzzo, si sviluppa su tre colli affacciati sul mare e sui calanchi, intere colline scavate e solcate da millenni di erosione che donano al paesaggio forme naturali uniche. Si tratta di un miracolo della natura che l’uomo ha voluto tutelare istituendo la Riserva Naturale dei “Calanchi”. Atri contende con Adria  l’aver dato il nome al mar Adriatico e sembra che il suo nome derivi dall’imperatore Adriano. Atri è stata capitale dell’omonimo ducato per circa 4 secoli (1395-1760) e qui regnò la ricchissima famiglia dei duchi d’Atri: gli Aquaviva d’Aragona. Ancora oggi è possibile visitare gratuitamente il Palazzo Ducale con i suoi affreschi, il maestoso salone e le imponenti scuderie spesso sede di mostre ed esposizioni. 
    La cattedrale di Atri si presenta in stile romanico-gotico, eretta tra il 1260 e il 1305 su una precedente costruzione di epoca romana, conserva al suo interno un ciclo di affreschi quattrocenteschi sulla vita di Maria e Gesù, mentre al suo esterno, con i suoi 57m., domina la piazza il campanile, uno tra i più alti d’Abruzzo.
    Proprio qui ad Atri risale l’antica lavorazione della liquirizia che i frati domenicani, già nel Medioevo, raccoglievano  tra i calanchi, dove cresce spontaneamente,  per farla essiccare per ben 4 anni e ricavarne  poi un unguento medicamentoso.
    Il principio attivo più importante della liquirizia è la glicirrizina che le conferisce, peraltro, un’azione antinfiammatoria e antivirale. Della liquirizia vengono usate le radici di piante di 3-4 anni, raccolte durante la stagione autunnale ed essiccate. In commercio la radice si può trovare in bastoncini da masticare, tagliuzzata per decotti e tisane, ridotta in polvere e in succo (estratto nero), come dolcificante e correttivo del sapore. Le radici essiccate di liquirizia, inoltre, sono utilizzate in erboristeria per essere masticate o per la preparazione di infusi emollienti, che risultano efficaci nei processi digestivi e sono leggermente lassativi e diuretici. Ovviamente senza dimenticare il piacere di gustare caramelle, ruote, bastoncini, confetti ripieni, dolci, liquori che la splendidda Atri offre al visitatore che entra negli antichi e tradizionali negozi del centro storico.
    La Redazione
    Pubblicato il 02/10/2017
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  • Roseto: natura, storia, cucina
    Roseto: natura, storia, cucina

    Roseto degli Abruzzi (Teramo) è un importante centro turistico della costa Teramana, vanta una delle più belle spiagge d’ Abruzzo che si estende per circa 6 km con sabbia dorata e mare pulito. Bandiera Blu d’Europa dal 1999. Roseto degli Abruzzi oltre ad offrire al visitatore luoghi ideali per trascorrere vacanze rilassanti con ogni confort è anche spunto per apprezzare natura, storia, arte, cultura e buona cucina. A Nord della città al confine con la limitrofa località turistica Giulianova si trova una zona, ora Riserva Naturale del Borsacchio, ancora incontaminata dall’urbanizzazione sfrenata, dove è possibile ammirare l’integrità della costa abruzzese con dune sabbiose e tratti di macchia mediterranea,  luogo di  riproduzione di rare specie di uccelli. Proprio qui risalendo la spiaggia e attraversando la statale regna il millenario ulivo di Roseto. Da Roseto a circa due chilometri sorge il bellissimo borgo medioevale di Montepagano da dove si ammira una spettacolare vista sul Mar Adriatico. Altro centro storico di origine romana, citato in numerosi documenti medioevali è la frazione di Cologna Paese.
    Il lungomare di Roseto offre a chi ama lo sport campi da tennis, beach volley, scuola di wind-surf, piste di pattinaggio oltre ad essere il luogo ideale per passeggiate godendosi le numerose attività creative in programma non solo in estate. E perchè no,  sedersi in riva al mare e gustare i piatti tradizionali di una cucina secolare: dalle famose crespelle al formaggi in brodo di gallina ai brodetti di pesce fresco e ancora come non  gustare i tipici arrosticini e le chitarre con le piccole polpettine amate tanto da grandi e piccini. Non mancano sulla tavola abruzzese i dolci,  prodotti artigianalmente, come i maritozzi ripieni di crema, cioccolato, panna sapientemente preparati dalla Pasticceria Rosetana in piazza del Comune, che da più di trent’anni offre ai propri clienti passione, artigianalità ed esperienza. Qui ogni prodotto è fatto a mano con una cura particolare nella scelta delle materie prime e nel rispetto della migliore tradizione artigianale.
    Pubblicato il 30/09/2017
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  • Lo zafferano d’Abruzzo
    Zafferano Vivilanotizia
    Lo zafferano d'Abruzzo

    LO ZAFFERANO. L’ORO ROSSO D’ABRUZZO. Lo zafferano è una spezia preziosa che si ricava dallo stimma del Crocus Stativus, una piccola pianta erbacea e bulbosa della famiglia delle Iridacee. Il nome deriva dal persiano “za’faran” che significa oro, ma anche splendore e saggezza. In Oriente, infatti, ancora oggi è tradizione regalare una bustina di zafferano come augurio di una vita prospera e felice. Affascinante e prezioso, lo zafferano è molto apprezzato da millenni per le sue innumerevoli qualità. I popoli antichi gli attribuivano molte virtù. Gli Egizi lo usavano per  curare disturbi intestinali e mal di testa. I Greci ne facevano impacchi contro il reumatismi, i Romani alle terme si immergevano in acque profumate con lo zafferano. Questa spezia preziosa è chiamata “oro rosso” proprio perchè è il frutto di un lavoro faticoso lungo e delicato, che giustifica il prezzo finale del prodotto. Per evitare il rischio di comprare un falso zafferano è più sicuro comprare gli stimmi interi,più difficili da contraffare. Una garanzia di qualità viene dallo zafferano prodotto in Italia, che è considerato tra i migliori al mondo. Lo zafferano puro, in piccolissime dosi, si presta per molti utilizzi diversi: per la salute, per la bellezza e naturalmente in cucina.
    PROVENIENZA La tesi più accreditata fino ad oggi è quella che riconosce alla Spagna, nel XIII secolo, il merito di aver fatto in modo che venisse conosciuta ed apprezzata anche in Italia e nello specifico in Abruzzo, la leggendaria spezia. Un frate domenicano abruzzese di Navelli, di nome Serafino Santucci, membro del tribunale dell’Inquisizione, intratteneva lunghi viaggi in Spagna e poichè era appassionato di botanica, cercava sempre nuove piante per i suoi studi, da poter coltivare in Italia. Il frate decise di portare con sè di nascosto qualche bulbo dello zafferano in Italia. Così grazie al frate Santucci, lo zafferano prese piede in Abruzzo e cominciò ad essere coltivato regolarmente a Navelli, il paese d’origine del frate. Arrivò così anche a L’Aquila e poi ad Atri.
    PROPRIETA’ TERAPEUTICHE Considerata la spezia che “allunga la vita”, lo zafferano è un concentrato di sostanze utili alla salute: Contrasta l’invecchiamento, Mantiene attiva la circolazione, Combatte gli stati depressivi, Toccasana per l’umore, Stimola le funzioni celebrali, Attiva gli anticorpi, Rilassa e facilita il sonno, Migliora il processo digestivo, Aiuta a dimagrire, Regolarizza il ciclo mestruale, Fa bene alla vita sessuale, Rinforza pelle, capelli e denti, Difende gli occhi e la vista. Lo zafferano può essere preso sotto forma di decotto o tisana per aumentare il metabolismo e perdere qualche chilo di troppo; per farlo, occorre che si presenti in stimmi . Si prendono due o tre stimmi e li si mettono a bollire in un pentolino colmo dell’acqua necessaria a riempire una tazza da tisana. Una volta che l’acqua avrà raggiunto la temperatura di ebollizione, togliete il pentolino dal fuoco e unite alla miscela un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio oppure, se preferite, un cucchiaino di semplice miele. La tisana allo zafferano va bevuta ogni sera prima di andare a letto, almeno mezz’ora dopo aver cenato.  Per combattere il dolore mestruale preparare un decotto bollendo per 10 minuti 3 grammi di stimmi di zafferano in 1 litro di acqua, da bere a tazzine lontano dai pasti. Non superare le 4 tazzine al giorno. In caso di crampi allo stomaco o gonfiore preparare una tintura, da bere all’occorrenza, unendo 10 grammi di polvere di zafferano in 50 grammi di alcool a 70° per 2 giorni, mescolandola 1 o 2 volte al giorno. Successivamente filtrare e bere 30-40 gocce in poca acqua all’occorrenza. Come sedativo contro l’insonnia o Continua a leggere

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