Domenica al Museo

Domenica al Museo

6 NOVEMBRE DOMENICA GRATUITA NEI MUSEI E NEI SITI ARCHEOLOGICI STATALI. #Domenica al Museo, è la giornata in cui tutti i musei e le aree archeologiche statali saranno visitabili gratuitamente, in applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato. I luoghi aperti in tutta Italia sono oltre 480.

L’orario di apertura delle sedi espositive varia. Ecco l’elenco dei Musei aperti a Milano Domenica 6 Novembre 2016

Acquario Civico di Milano

Viale Gadio, 2 – Milano    Orario: Da Martedì a Domenica 9.00-17.30 (ultimo ingresso 17.00) Chiusura settimanale: Lunedì ; Prenotazione: Nessuna

L’Acquario Civico di Milano: un museo vivente E ‘ ospitato in uno splendido edificio liberty che con i suoi fregi e maioliche racconta all’esterno il suo contenuto. È situato accanto all’Arena civica e ai margini del Parco Sempione, di cui riproduce l’architettura ellittica. L’attuale assetto dell’edificio e delle vasche è frutto della ristrutturazione (2003-2006) che ha restituito l’Istituto, nella sua nuova veste, ai visitatori e alla cittadinanza. L’Acquario civico di Milano fu istituito nel 1906, nell’ambito dell’Esposizione Internazionale di Milano. È il terzo acquario più antico d’Europa.Posizionato nell’attuale area del Parco Sempione, in pieno centro, è stato oggetto per 3 anni di un lungo restauro che ha riportato l’esterno all’antico splendore e ha completamente rinnovato gli interni con nuove vasche, pur mantenendo l’interesse originale: offrire una dettagliata visione degli ambienti acquatici d’acqua dolce e marini italiani. Per info   Come arrivare

Armani /Silos

Via Bergognone, 40 – Milano
Orario: mercoledì/venerdì/domenica dalle 11 alle 19 giovedì e sabato dalle 11 alle 21 Chiusura settimanale: Lunedì e Martedì; Prenotazione: Nessuna

Un grande spazio espositivo di 4.500 metri quadrati che si sviluppa su quattro piani, vi attende una selezione ragionata di abiti dal 1980 a oggi. La selezione, che non segue un criterio cronologico, racconta la storia e l’estetica dello stilista ed è suddivisa per temi, temi che hanno ispirato e che continuano a ispirare il lavoro creativo di Giorgio Armani. Al piano terra, la sezione Stars e la sezione dedicata al Daywear. Al primo piano la sezione Esotismi. Al secondo piano, Cromatismi. Al terzo e ultimo piano la sezione Luce. Per info  Come arrivare

Casa museo Boschi di Stefano

Via Giorgio Jan, 15 – Milano
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 18.00 prenotazione obbligatoria per i gruppi 0288447965 max 18 persone Chiusura settimanale: Lunedì ; Prenotazione: Nessuna

La Casa-Museo Boschi-Di Stefano offre una straordinaria collezione di arte italiana del XX secolo, donata al Comune di Milano nel 1974. I coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, nel corso della loro vita, hanno arricchito il loro appartamento di via Giorgio Jan con innumerevoli capolavori di pittura, scultura e disegni che appartengono ad un arco temporale che va dal primo decennio del Novecento agli anni sessanta. La Casa-Museo, collocata in una palazzina degli anni Trenta di Piero Portaluppi, è stata inaugurata nel 2003 dopo i lavori di rispristino degli ambienti da parte del Comune di Milano e l’allestimento curato dalla Fondazione Boschi Di-Stefano. Le stanze dell’appartamento sono divenute l’ideale spazio espositivo ed accolgono una selezione delle oltre duecento opere della collezione. Da dicembre 2010 una parte della collezione è esposta presso il Museo del Novecento, a sottolineare il ruolo fondamentale dei collezionisti privati nella creazione delle raccolte civiche. 

Cenacolo Vinciano

Piazza Santa Maria delle Grazie, 2 – Milano   Orario: 8,15 – 19,00 ultimo ingresso 18,45 Chiusura settimanale: lunedì; Prenotazione: Obbligatoria (Telefono: 02 92800360; Cenacolo Vinciano )

Leonardo ha dipinto l’Ultima Cena nel Refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie per volere di Ludovico il Moro, in un arco di tempo che va dal 1494 al 1497. L’artista, trattandosi di pittura su muro, non si è affidato alla tradizionale quanto resistente tecnica dell’affresco, che impone una veloce stesura del colore sull’intonaco ancora umido, ma ha voluto sperimentare un metodo innovativo che gli consentisse di intervenire sull’intonaco asciutto e, quindi, di poter tornare a più riprese sull’opera curandone ogni minimo particolare. Purtroppo le intuizioni di Leonardo si rivelarono sbagliate e ben presto, per un ‘infelice concomitanza di cause, la pittura cominciò a deteriorarsi. Nel corso dei secoli, di conseguenza, si susseguirono molti restauri nel disperato tentativo di salvare il capolavoro. Nel 1999, dopo oltre vent’anni di lavoro, si è concluso l’ultimo intervento conservativo che, grazie alla rimozione di tante ridipinture, ha riportato in luce quanto restava delle stesure originali. In Lombardia tra i siti riconosciuti dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità” troviamo Milano con il complesso della Chiesa e Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e uno dei dipinti più celebri al mondo: l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, due capolavori assoluti a livello mondiale. Il complesso è stato inserito nella lista del Patrimonio Unesco nel 1980, testimoniando una cultura ricca di valori da trasmettere all’umanità, che gravita proprio attorno al capoluogo di regione. NoteLa prenotazione per l’ingresso è obbligatoria.
Per prenotare o acquistare: tel. +39 0292800360 dalle 8.00 alle 18,30.
I turni di visita durano 15 minuti per un numero massimo consentito di 30 persone per volta. Gli ingressi al museo della prima domenica del mese sono gratuiti, la prenotazione è comunque obbligatoria. 

Galleria d’Arte Moderna

Via Palestro, 16 – Milano   Orario: martedì – domenica 9.00 – 17.30 (ultimo accesso 30 minuti prima dell’orario di chiusura) Chiusura settimanale: Lunedì ; Prenotazione: Nessuna

Le collezioni della Galleria d’Arte Moderna sono allestite al primo e al secondo piano della Villa Reale, cui si accede dall’atrio al centro del pianterreno e dal successivo scalone. Il percorso prende avvio dalle prime sei sale, volte a illustrare temi e personaggi del Neoclassicismo, fra i quali spiccano i capolavori di Appiani e Canova. Due intere sale sono dedicate al genere del ritratto, con particolare attenzione alle opere di Hayez. La sfarzosa sala da ballo e la luminosa sala del Parnaso, entrambe libere da opere, costituiscono due pause nel percorso espositivo. La stagione romantica è ripercorsa attraverso gli artisti principali (Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio) e nella sala monografica dedicata alla Scapigliatura. La ricca stagione divisionista, infine, è rievocata in una serie di sale tematiche: Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai dipinti di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini. Dopo la sezione con i capolavori di Medardo Rosso, il percorso al primo piano si conclude con le pitture simboliste di Previati e Segantini. La visita prosegue al secondo piano con la Collezione Grassi, raccolta di capolavori di pittura italiana e straniera dal XIV al XX secolo, cui si aggiunge un nucleo di opere di arte orientale. Fra le opere esposte, pezzi unici di Manet, Cézanne, Van Gogh, Gauguin. In continuità con la precedente, si visita infine la Collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Carrà, De Pisis, Modigliani, Morandi, Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy).

Museo Studio Francesco Messina

Via S. Sisto, 4/a – Milano
Orario: Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00 Chiusura settimanale: lunedì; Prenotazione: Nessuna

Lo Studio Museo custodisce 80 sculture e 26 opere su carta scelte tra le più pregevoli dell’artista siciliano. Realizzate nell’arco dell’intera vita del maestro, ne documentano la grande abilità tecnica e l’interesse per il realismo.
La maggior parte delle sculture qui esposte sono realizzate in bronzo, ma sono presenti alcune preziose opere in terracotta policroma, in gesso, marmo e cera, espressive di quell’istante vitale che anima tanto i cavalli in corsa quanto le danzatrici flessuose o i volti di personaggi più o meno famosi del ventesimo secolo.
Anche le opere su carta trattano i medesimi soggetti delle sculture: nudi, cavalli, ritratti. Varie le tecniche impiegate per la realizzazione di queste opere grafiche: litografie, acquarelli, matite e pastelli.
Lo spazio propone mostre e attività legate al mondo della scultura contemporanea. 

Museo Civico di Storia Naturale

Corso Venezia, 55 – Milano
Orario: Dal Martedì alla domenica dalle ore 9,00 alle ore 17,30 (ingresso fino ore alle 17,00) Chiusura settimanale: Lunedì; Prenotazione: Nessuna

Il Museo civico di storia naturale di Milano è stato fondato nel 1838, ed è uno dei più importanti musei naturalistici d’Europa.Il Museo aprì al pubblico nel 1844 in occasione del VI Congresso degli Scienziati Italiani che quell’anno svolgeva i suoi lavori a Milano. Scheletro di Capodoglio. Fin dal primo regolamento del 1843 venne stabilito che il Museo impartisse pubbliche lezioni di scienze naturali, questa funzione didattica si rafforzò nel 1863 con l’apertura dei corsi per l’Istituto Tecnico Superiore (poi Politecnico di Milano) e nel 1875 con la partecipazione del Museo al Consorzio degli Istituti di Istruzione Superiore, articolata struttura formativa che diede origine nel 1924 all’Università degli Studi di Milano. Dal 1924 al 1938 ebbe sede in Museo la Facoltà di Scienze Naturali, Matematiche e Fisiche dell’Università Statale che, grazie ad una convenzione tra lo Stato e il Comune di Milano, poteva usufruire dei laboratori, delle collezione, della biblioteca e del personale scientifico del Museo di Storia Naturale per le attività didattiche e di ricerca. Nel 1943 l’incendio causato da un bombardamento aereo anglo-americano devastò il palazzo e distrusse buona parte delle collezioni. L’ingente lascito in denaro del medico milanese Vittorio Ronchetti permise la ricostruzione del Museo, riaperto al pubblico nel 1952, e la pianificazione di un programma di nuove acquisizioni al fine di ricostituire il patrimonio museale. Dal 1866 il Museo ospita la Società Italiana di Scienze Naturali, fondata nel 1857 come Società geologica residente in Milano. Il sodalizio scientifico portò nel 1893 alla cointestazione delle riviste scientifiche edite dalla Società e tuttora pubblicate insieme al Museo di Storia Naturale. Attualmente hanno sede presso il Museo di Storia Naturale di Milano anche il Gruppo Mineralogico Lombardo, il Gruppo Botanico Milanese e il Centro Studi Archeologia Africana.

Museo del Risorgimento

Via Borgonuovo, 23 – Milano
Orario: dal martedì alla domenica 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.30 Chiusura settimanale: lunedì; Prenotazione: Nessuna

Nato nel 1885, dal 1951 il museo ha sede nel settecentesco palazzo Moriggia, progettato nel 1775 da Giuseppe Piermarini a ridosso del vasto complesso di Brera. Già sede, in epoca napoleonica, del Ministero degli Esteri e, in seguito, del Ministero della Guerra, il palazzo, passato nel 1900 alla famiglia De Marchi, fu donato al Comune di Milano dalla moglie del celebre naturalista Marco De Marchi e in quell’occasione destinato a sede museale. Attraverso un articolato insieme di materiali composti da stampe, dipinti, sculture, disegni, armi e cimeli, le collezioni illustrano il periodo della storia italiana compreso tra la prima campagna di Napoleone Bonaparte in Italia (1796) e l’annessione di Roma al Regno d’Italia (1870). Il percorso espositivo è ordinato cronologicamente e si snoda attraverso quindici sale tematiche a cui si aggiungono due sale destinate alle esposizioni temporanee. L’ultimo allestimento risale al 1998 quando, mantenendo intatta la sequenza cronologica, furono ripensate le strutture espositive permanenti, destinate ai nuclei salienti delle collezioni, e in particolare i cimeli dell’incoronazione di Napoleone in Italia (il manto verde e argento e le preziose insegne regali), lo stendardo della Legione Lombarda Cacciatori a cavallo, il primo Tricolore italiano, per fare solo qualche esempio. In questa occasione sono stati riprogettati il sistema di illuminazione e il corredo didascalico, e recuperato il retrostante «Giardinetto romantico».

Palazzo Morando Costume Moda Immagine

Via Sant’Andrea, 6 – Milano   Orario: dal martedì alla domenica 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.30 Chiusura settimanale: Lunedì ; Prenotazione: Nessuna

Due distinti percorsi espositivi caratterizzano le sale del settecentesco Palazzo Morando Attendolo Bolognini di via Sant’Andrea, 6. Al primo piano è attualmente ospitata la Pinacoteca: una collezione di dipinti, sculture, stampe che ha avuto origine nel 1934 dall’acquisizione da parte del Comune della collezione di Luigi Beretta e testimonia l’evoluzione urbanistica e sociale di Milano tra la seconda metà del XVII e i primi anni del XIX secolo; negli ambienti attigui sono state riallestite le sale di rappresentanza della casa nobiliare, un percorso suggestivo che documenta in modo esemplare il gusto settecentesco per l’arredo domestico, attraverso un nucleo di decorazioni, mobili e oggettistica recentemente ricomposto nella sua fisionomia originaria con una capillare attività di recupero di un patrimonio nel tempo disperso in diversi depositi esterni al palazzo. Nel gennaio del 2010 ha visto la luce il nuovo allestimento di Palazzo Morando finalizzato a dare nuova visibilità allo straordinario patrimonio artistico del Museo di Milano e al patrimonio storico delle Raccolte d’Arti Applicate che costituiscono un nucleo portante delle collezioni storiche e artistiche comunali. Gli interventi eseguiti hanno infatti valorizzato, oltre che il patrimonio tessile delle Raccolte Storiche anche le collezioni di abiti, accessori e uniformi conservati nei depositi delle Raccolte d’Arti Applicate del Castello Sforzesco che in questi ambienti hanno trovato la loro idonea sistemazione. Dal 1995, la volontà di documentare gli aspetti salienti e i protagonisti della vita culturale milanese tra il XVIII e il XIX secolo, integrando così il valore documentario delle collezioni, ha guidato l’organizzazione di alcune rassegne fondamentali, da “Pietro Verri e la Milano dei Lumi”, dedicata ai fratelli Verri, a “Oh giornate del nostro riscatto. Milano dalla Restaurazione alle Cinque Giornate”, fino a “La Milano del Giovin Signore. Le Arti nel Settecento di Parini” e “I volti di Carlo Cattaneo 1801-1869. Un grande italiano del Risorgimento”.

Pinacoteca di Brera

Via Brera, 28 – Milano
Orario: Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica 8.30 – 19.15 (chiusura biglietteria alle 18.40) Chiusura settimanale: tutti i lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre; Prenotazione: Nessuna

Museo di statura internazionale, la Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate rancesi. A partire dai primi anni dell’Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico. Raccoglie in 38 sale capolavori di artisti italiani dal XIV al XIX secolo e di alcuni dei più grandi artisti stranieri. Tra gli artisti più famosi Piero della Francesca, Mantenga, Raffaello, Bramante, Caravaggio, Tintoretto, Bellini, Bronzino. Nel cortile d’ingresso si può vedere l’opera del Canova che rappresenta l’effige di Napoleone. Tra i dipini piu’ famosi qui custoditi spicca lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello, il “Cristo morto” del Mantegna, la “Pietà” del Bellini. Al centro del cortile si trova il bronzo di Napoleone I scolpito dal Canova.

La Redazione

Pubblicato 18/10/2016

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