Il Castello Scaligero di Sirmione (BS), nato sulle rovine di un’antica fortificazione romana, fu costruito dal Re Mastino I intorno al tredicesimo secolo per difendere il borgo e il porto di Sirmione, città posta al confine e per cui particolarmente esposta agli attacchi nemici. Ma non è solo la sua imponente bellezza e la sua posizione, posto su una lingua di terra che si protrae nel lago di Garda, ad attrarre i visitatori, il castello conserva il ricordo di una storia d’amore finita tragicamente, che rivive ancora oggi in ogni angolo della fortezza. Ebengardo e Arice sono i due giovani protagonisti di questa storia, che vivevano felice nel castello trascorrendo una vita felice innamorati uno dell’altra. Ma accadde l’irreparabile quando giunse al castello il marchese Elaberto di Feltrino, un uomo veneto, di bell’aspetto e che ispirava una certa sicurezza. Era una notte d’inverno tempestosa e ventosa quando egli bussò alla rocca del castello per chiedere accoglienza per un giorno. Allora Ebengardo e Arice non ci pensarono due volte e accolsero il loro ospite nella loro grande dimora. Arice era una donna affascinante, gentile e aggraziata e bastarono poche attenzione della fanciulla, così come avrebbe fatto qualsiasi nobile signora con il suo ospite, per far innamorare perdutamente Elaberto della donna. Ma peccato che non fu solo un amore platonico, durante la notte l’ospite si recò nella camera della fanciulla intendendo dar sfogo a suoi desideri. Corteggiò ripetutamente la fanciulla, ma poichè il suo cuore apparteneva solo al suo amato Ebengardo, rifiutò l’uomo e gridò dalla paura. Elaberto, accecato dall’odio per quel rifiuto estrasse il pugnale e colpì la fanciulla uccidendola. Ebengardo svegliato dalle grida corse nella stanza della sua adorata amata, ma arrivò troppo tardi, trovando il suo ospite con il pugnale insanguinato tra le mani e Arice riversa, ormai in fin di vita, in una pozza di sangue. I due uomini duellarono a lungo finchè il disperato Ebengardo ebbe la meglio uccidendo il suo rivale. La vendetta non risanò però le ferite del suo animo dilaniato dal dolore per la perdita della sua amata, così si rifugiò nel castello e lontano dal suono della voce di Arice si consumò. ma nemmeno la morte riuscì a dar fine alle sue sofferenze. Ancora oggi qualcuno durante la visita al castello potrà intravedere Ebengardo vestito di nero, che vaga inconsolabile per non essere riuscito a salvare la sua amata.
Il Castello Scaligero di Sirmione può essere visitato anche lunedì 14 agosto 8,30 – 19,30 ultimo ingresso 19,00 e martedì 15 agosto 8,30 – 19,30 ultimo ingresso 19,00
La Redazione
Pubblicato il 07/08/2017