Milano – Sì, viaggiare! Mete e itinerari di viaggio alla fine del Quattrocento è l’iniziativa proposta dall’Archivio di Stato di Milano per scoprire curiosità spaziando fra le svariate motivazioni che spingevano a viaggiare alla fine del Quattrocento, e non solo. E’ questo lo scopo delle visite guidate ai documenti d’Archivio e delle conversazioni di viaggio che si terranno all’Archivio di Stato di Milano domenica 13 ottobre 2019, dalle 16 alle 20, in occasione della Domenica di Carta.
Tra le motivazioni che verranno illustrate nel corso dell’evento, spiccano alcune chicche:
L’urgenza di accasare una parente di Ludovico Il Moro con il duca Alberto di Baviera detto il Saggio, dato che il precedente promesso sposo, il duca di Savoia, era deceduto.
L’impellente necessità di far recapitare all’allora duca di Milano Gian Galeazzo Sforza una richiesta d’aiuto, scritta in arabo, del sultano di Caraman nella penisola anatolica, a capo di uno Stato destinato a soccombere di lì a poco di fronte all’attacco degli ottomani di Maometto II.
Aggiornare il duca di Milano, Ludovico Il Moro, su quanto avveniva a Venezia nel 1493 e segnalare, en passant, che “per alcuni spagnoli sono trovate certe insule, de le quale non se haveva cognizione alcuna, habundante d’oro, spezie et altri boni fructi…”(facendo passare come una notizia secondaria la scoperta dell’America).
Ecco il programma della giornata
Visite guidate: ore 16.15 e ore 17.15
Conversazioni di viaggio:
ore 18.30: “Persone, documenti, ricercatori in viaggio” – professor Ezio Barbieri, Università degli Studi di Pavia
ore 19.15: Il grido di dolore dell’emiro del Caraman (1471-1474) al Duca di Milano – professor Ezio Barbieri, Università degli Studi di Pavia, con la partecipazione del dott. Ahmad Mohmmad A Hazazi, laureando presso l’Univeristà degli Studi di Pavia.
Ingresso libero, senza prenotazione.
All’intento di avvicinare i visitatori ai preziosi documenti dell’Archivio di Stato di Milano, si affianca il nobile scopo di sensibilizzarli sullo stato di salute precario in cui versano alcuni di essi, illustrando il progetto “Entra nella storia: salva un documento”. L’immenso patrimonio dell’Archivio di Stato di Milano – dalle pergamene medioevali alle più recenti carte del nostro secolo – necessita di cure continue per prevenire e curare i danni causati dal tempo e dalla manipolazione. Il progetto nasce per ovviare alla scarsità di fondi ministeriali da destinare al restauro. Chiunque può dare il proprio contributo per salvare un documento, donando, anche solo in parte, la cifra necessaria per curarlo. Se effettuato tramite Art bonus il versamento permette al donatore di ottenere un importante beneficio fiscale pari al 65% dell’importo donato, sotto forma di credito d’imposta. L’Archivio consegna al donatore un attestato stampato, che riporta la riproduzione e la descrizione del documento salvato; a partire dal 2020, una volta all’anno, i documenti così restaurati saranno esposti in mostra, evidenziando i nomi dei donatori nelle rispettive didascalie; il nome del donatore sarà inoltre impresso sulla camicia (il contenitore che sarà perpetuamente legato al documento), e farà così il suo ingresso nella Storia per rimanervi per sempre. A tale scopo è stato predisposto un catalogo online dove è possibile scegliere a quale documento legare il proprio nome. A ciascun documento è stato assegnato dall’Archivio di Stato un titolo, che si potrà indicare all’atto della donazione.
Per saperne di più: as-mi@beniculturali.it ; tel. 02 7742161
foto del Palazzo del Senato, sede dell’Archivio di Stato di Milano di Jonathan Toffanin
immagine della xilografia acquerellata che ritrae la Mapa del Puerto de Gibraltar conservata in Archivio di Stato Milano
Comunicato Stampa
La Redazione
Pubblicato il 11/10/2019