Busto Arsizio (VA) – Una tradizione centenaria che ogni anno si rinnova l’ultimo giovedì del mese di gennaio, la Giöbia è attesa a Busto Arsizio con molto fermento tra i cittadini. Giovedì 30 gennaio 2020 i fantocci realizzati in paglia, carta, stracci da Ascom, Distretto del Commercio e altre associazioni cittadine saranno bruciate con grandi falò nelle piazze principali di Busto Arsizio a cui seguiranno momenti conviviali accompagnati dalla degustazione del piatto tipico della tradizione: il risotto con la luganiga.
Si tratta di una festa popolare molto amata dalla cittadinanza che associa l’ultimo giovedì di gennaio al giorno della Giöbia.
Un tempo in ogni cortile si radunavano le famiglie a bruciare un fantoccio in paglia con le sembianze di una donna magra e alta con gambe lunghe coperte da calze rosse e un fazzoletto di stoffa che copriva la testa.
All’accensione del fuoco i bambini correvano intorno gridando a squarciagola “a Giöbia… a Giöbia…”. Era un modo per scacciare l’inverno con tutti i problemi dell’anno vecchio e propiziare un buon raccolto con l’arrivo della Primavere. Oggi i bustocchi si ritrovano nelle piazze della loro città e bruciano i fantocci realizzati dalle numerose associazioni, che con molta fantasia realizzano personaggi ironici che richiamano le vicende della società attuale.
Esiste una leggenda che narra di una strega chiamata Giöbia che vagava per i boschi della Valle Olona alla ricerca di qualche bambino da mangiare, ma un giorno ad una mamma venne un’idea per proteggere il suo bambino. Decise di preparare un gustoso e abbondante risotto con la luganiga, cioè la salsiccia così chiamata nella lingua dialettale, tanto buono da far venire l’acquolina in bocca a chiunque e lo mise sul davanzale della finestra. Il profumino attirò la strega che trovò l’abbondante piatto. Era così buono che niente riusciva a distrarla e continuò a mangiare senza neanche accorgersi che stavano arrivando i primi raggi di sole del giorno nuovo. E si sa nelle favole le streghe non vivono di giorno, così la strega fu sconfitta e il bambino fu salvo.
Anche Cardano al Campo si prepara all’attesissimo appuntamento con la Gioebia, che nel dialetto della piccola cittadina in provincia di Varese ai confini con Gallarate è chiamata Zobia.
L’Amministrazione Comunale e la Pro Loco cittadina propongono come vuole la tradizione per l’ultimo giovedì di gennaio il rogo della vecchia strega.
Giovedì 30 gennaio 2020 dalle ore 20 in piazza Ghiringhelli a Cardano al Campo rivive l’antica tradizione di scacciare l’inverno con il falò, la musica, i piatti tipici che accompagnano la festa: risotto e luganega e vin brulé. Completano la bella serata i canti del coro Neo Vibes e le musiche della Filarmonica oltre alla ormai consueta premiazione del concorso di poesie. “Una bella tradizione che riporta alle antiche radici del paese”, per usare le parole della signora Milena Melato, presidente della Pro Loco di Cardano al Campo.
La Redazione
Pubblicato il 22/01/2020
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