LA RIBOFLAVINA, PIU’ NOTA COME VITAMINA B2. Tagli, screpolature agli angoli della bocca, irritazione alle mucose, possono dipendere da carenza di riboflavina, la vitamina B2. La vitamina B2 interviene in tutti i processi che riguardano il metabolismo energetico delle cellule. E’ necessaria per il buon funzionamento della pelle, delle unghie e per avere i capelli sani. Interviene nella regolazione della vista e ne garantisce la protezione. In molti casi, infatti, svolge un ruolo determinante nella prevenzione e nel trattamento della cataratta. Aiuta il nostro corpo ad assorbire correttamente e più velocemente il ferro e la vitamina B6. Il nostro organismo la utilizza per la produzione dei globuli rossi, degli anticorpi, per la respirazione cellulare e per i processi di crescita. Il suo ruolo fondamentale è quello di aiutare le cellule del nostro corpo a creare energia attraverso il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi. La vitamina B2 interviene nel rafforzamento del sistema immunitario, potenziando gli anticorpi, che proteggono soprattutto contro le infezioni. Oltre a proteggere il sistema nervoso, aiuta a mantenere lo stato di salute della pelle e viene spesso utilizzata per prevenire e curare alcune malattie che interessano la cute, come la dermatite, l’acne e l’eczema. La sua carenza può provocare nei bambini un arresto della crescita. I sintomi tipici della carenza di riboflavina sono rappresentati dall’anemia sideropenica, dall’inappetenza, dalla debolezza muscolare, da problemi di tachicardia e da disturbi della vista, fra i quali anche la congiuntivite. Altri problemi, in caso di carenza, possono riguardare la pelle e le mucose, in particolare la screpolature agli angoli della bocca e il prurito, soprattutto al naso, alle orecchie e al cuoio capelluto. Inoltre in alcuni soggetti si manifestano bruciore agli occhi ed eccessiva sensibilità alla luce. La vitamina B2 è presente nel latte e nei suoi derivati, soprattutto nei formaggi e nello yogurt. Si trova anche nelle uova, nel lievito di birra, nel fegato e nelle interiora di manzo, nel pollo, nelle mandorle e nei vegetali a foglie verdi. Il nostro organismo non la immagazzina, per cui deve essere assunta giornalmente attraverso le fonti alimentari.
La Redazione
Pubblicato il 13/07/2016