Vieste tra Storia e Mare

Vieste tra Storia e Mare

Il centro abitato di Vieste (FG) Puglia è antichissimo, il primo insediamento risale al III millennio a.C. e sembra che il suo nome derivi dalla dea del focolare Vesta. Greca e poi Romana, fortificata dagli Svevi e saccheggiata dai Veneziani, colpita da distruttivi terremoti e da travagliate vicende storiche oggi il centro antico di Vieste si presenta al visitatore raccolto su un crinale che si protende in uno splendido Mar Adriatico. Da sotto la Basilica Cattedrale di stile Romanico dell’XI secolo, elevata, nel 1981, da Giovanni Paolo II, a Basilica Minore, si sale fino al Castello Svevo, strategico luogo di difesa e punto più alto della città, edificato a strapiombo sul mare,  per poi scendere verso Nord fino a Punta San Francesco dove si trova la chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria edificata nel 1400, prima convento delle Clarisse e dal 1546 monastero dei frati minori francescani. Il percorso a piedi tra vicoli, piazzette, balconi, negozietti di artigianato locale, ristoranti tipici e degustazioni di enogastronomia locale, regala una vista panoramica a 360° sul faro, il porto, la costa nord con i suoi trabucchi e la costa sud che inizia sovrastata dal grande faraglione bianco del Pizzomunno. Pizzomunno  significa Punta o capo del mondo, circondato di leggende, è il simbolo della città. Si tratta di una  spettacolare guglia rocciosa alta più di 25 metri modellata dal vento e dal mare, artisti capaci di creare meravigliose e uniche opere d’arte.

Ma questo spettacolare capolavoro racchiude una leggendaria storia d’amore. Si narra infatti che Pizzomunno  un affascinante pescatore di Vieste innamorato della sua bella Cristalda, giovane e altrettanto affascinante fanciulla, ogni giorno al calar del sole si imbarcava dalla spiaggia  di Vieste per andare tra le onde del Mediterraneo per svolgere il suo lavoro. Ma durante la notte Pizzomunno veniva richiamato dalle voci ammalianti delle sirene, che lo corteggiavano e lo volevano tutto per loro. Pizzomunno però era fedele alla sua amata ed ogni volta le rifiutava suscitando in loro un forte odio. L’invidia delle sirene era tale che una sera, mentre i due giovani amoreggiavano sulla spiaggia, esse trascinarono con forza Cristalda negli abissi del Mediterraneo. Pizzomunno non riuscendo a salvare la sua amata si pietrificò dal dolore e si trasformò nella bellissima roccia candida circondata da acque cristalline, che oggi è l’emblema della città di Vieste. La leggenda continua, perché l’amore vero è eterno e narra che ogni 100 anni proprio su quella spiaggia i due amanti si ricongiungono fino all’alba, quando  ai  primi raggi di sole le sirene giungono dal mare per riprendersi la giovane donna. In quel preciso istante in cui Cristalda raggiunge gli abissi marini anche Pizzomunno ritorna ad assumere le sembianze dello splendido monolite bianco ai piedi di Vieste. Ma la storia di Pizzomunno non è  poi così triste come sembra, infatti la leggenda narra anche che coloro che faranno un giro  intero intorno a Pizzomunno, esprimendo un desiderio,  questo potrà essere esaudito. E allora fare un giro in queste lipide acque intorno all’abbagliante roccia bianca può solo essere un piacere!

Si ringraziano per le preziose informazioni l’Ufficio Informazioni Turistiche del Comune di Vieste, il dott. Fusco della Regione Puglia, Michele Lo Priore per averci fatto da guida e regalato il prezioso libro “Scoprire Vieste” di Francesco Pugliese dal quale abbiamo tratto spunto per la stesura degli articoli su Vieste.

La Redazione

Pubblicato il 08/09/2017

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